Proprietà privata (Joachim Lafosse, Belgio Lussemburgo Francia 2006)
Due gemelli eterozigoti vivono con la madre, separata e ancora in tensione con l’ex marito che si è ricostruito una sua famiglia. La relazione tra i figli e la madre è caratterizzata dall’assenza di confini e dalla opposta reazione dei due ragazzi: uno critica e offende la madre mentre l’altro la difende espandendo a dismisura il suo affetto. Entrambi però mirano a mantenere intatta la dedizione materna per l’insopportabilità della separazione e dell’individuazione.
La figura paterna messa alla porta per lunghi anni, verrà interpellata solo nell’urgenza e avrà più la forza necessaria per fare un buon intervento.
Quando la madre tenterà di riprendersi uno spazio per sè, la rottura di questo legame lascerà cocci irreparabili.
Un film duro ed esasperato sui rapporti tra genitori e figli che non propone una soluzione ma che lascia un interrogativo di fondo.
Il materno, nell’utilizzo dei suoi buoni strumenti per tenere unito il legame, nella solitudine lasciata dalla devitalizzazione della forza paterna, diventa blocco alla crescita e impossibilità all’individuazione, creando dipendenze mortifere.
Da vedere perchè: pur estremizzando, chiede una riflessione sulle problematiche che pervadono i nostri rapporti affettivi, sia tra genitori e figli ma spesso anche all’interno della coppia.