di P. Jeammet, psichiatra e psicoanalista.
L’autore sostiene l’idea che nell’adolescenza gli adulti siano fortemente implicati nel percorso di crescita dei ragazzi.
Gli adolescenti di oggi sono sollecitati alla massima realizzazione del sè, ipervalorizzazione di un individuo che rimane fondamentalmente solo. La relazione è usata per confermare il successo e non per sperimentare un incontro con l’altro, diverso e perciò arricchente. E’ un dictat che mette a rischio di oscillazioni estreme tra un’autostima che poggia sull’esposizione al mondo e la catastrofe del fallimento.
Gli adulti, orfani di un riferimento educativo forte, diventano fondamentali in questa delicatissima opera di sostegno allo sviluppo e alla crescita delle potenzialità affettive individuali dentro l’orizzonte relazionale.
Jeammet guarda ad una fragilità creata da uno spazio sociale diventato palcoscenico di adulti in cerca di successo immediato, senza fatica e ottenuto tramite l’esposizione del corpo e delle emozioni.
Gli altri adulti, quelli impegnati nei progetti educativi, diventano in questo scenario flebili e isolate voci e gli adolescenti più facilmente vengono attratti, per caratteristiche proprie dell’età, dalla spettacolarizzazione del sè.
Tuttavia, la natura relazionale dell’uomo permette di continuare a pensare che l’intervento educativo possa essere ancora molto incisivo e perciò la presenza dei genitori assume una rilevanza ancora maggiore che nella generazione precedente. Prendendo a prestito il titolo di un capitolo di questo testo “Genitori siete importanti”.