L’amore è la forma della nostra vita, da amore nasciamo e grazie all’amore cresciamo.
Riprendendo la definizione di John Welwood in “Amore perfetto, relazioni imperfette” potremmo definire l’amore come quel contatto profondo con noi stessi e con gli altri che ci permette di provare gioia e piacere per questo, di essere tutt’uno noi, gli altri e la vita stessa.
Essere disponibili all’altro e sentire che l’altro c’è per noi, prova desiderio per il nostro vivere, nelle varie forme che questo può assumere, questa è l’esperienza dell’amore che informa anche l’esperienza che facciamo della vita, del vivere. Come percepiamo noi stessi e gli altri, che idea ci facciamo dell’esistenza umana, molto dipende da quale esperienza d’amore abbiamo fatto nei primi anni di vita.
Se fin dall’inizio siamo stati guardati con benevolenza, siamo stati rassicurati sulla nostra natura fondamentalmente buona, siamo stati incentivati ad agire in un mondo sostanzialmente accogliente, avremo fiducia nelle nostre buone possibilità di una vita serena, in cui utilizzare le risorse a nostra disposizione, avremo fiducia negli esseri umani, conteremo sull’aiuto reciproco e potremmo attraversare i momenti più complessi.
La felicità, dice Tich Nath Hanh in “Insegnamenti sull’amore” è possibile solo con il vero amore. Il vero amore ha il potere di guarire e trasformare la nostra condizione e può dare alla nostra vita un significato profondo.