E’ esperienza comune riconoscere che con certe persone ci sentiamo a disagio e con altre invece siamo a nostro agio indipendentemente dall’occasione in cui le stiamo incontrando. Questo sentore coglie quello che sta succedendo all’interno del campo relazionale ovvero di quella dimensione spazio-temporale che è creata dall’incontro tra due o più persone.
La relazione è un termine ad altissima intensità di significato perché tiene conto di quell’insieme di chimica, corpo, emozioni, ricordi, pensieri, aspettative, desideri, atteggiamenti che si attivano, si intrecciano, evolvono in modo ogni volta nuovo nel contatto tra due esseri umani. Il concetto di campo relazionale ci aiuta a definire meglio questa realtà complessa.
E’ molto utile, ma non sempre facile, cogliere e comprendere pienamente la natura e il significato di ciò che sta accadendo nel campo relazionale. Generalmente portiamo attenzione al contenuto verbale, qualche volta arriviamo ad essere consapevoli delle aspettative nostre o dell’altro e di qualche elemento emozionale che questo può generare. Potremmo ad esempio capire le parole che il nostro capo sta usando nell’assegnarci un compito e comprendere perfettamente qual è il suo obiettivo, ma potrebbe rimanerci il sentore che qualcosa ci stia sfuggendo e che questo ci sta mettendo a disagio. Magari abbiamo colto un tono della voce diverso dal solito oppure, al contrario, siamo noi influenzati quella mattina da una nostra preoccupazione .
Dentro di noi e attorno a noi, infatti, si generano in continuazione molti nodi di esperienze “bio-psico-sociali” difficili da districare e tanto più da gestire.
Per questo da un piccolo disagio non riconosciuto, si può degenerare in discussioni, “giornate no” o fraintendimenti significativi.
L’attenzione “mindfulness” aumenta la consapevolezza di ciò che sta accadendo per diminuire i comportamenti reattivi e automatici per scegliere come gestire al meglio la situazione.